Le malattie neurodegenerative sono un vasto gruppo di malattie degenerative che colpiscono il sistema nervoso centrale che sono caratterizzate da un processo di morte cellulare dei neuroni.
Le più note sono:
– il morbo di Parkinson;
– la sindrome di Alzheimer;
– la Malattia di Hunnington;
– la Sclerosi Laterale Amiotrofica(SLA);
– la Malattia di Creutzfeldt-Jakob(MCJ);
– le demenze, definite come disfunzioni croniche e progressive delle funzioni cerebrali che portano al declino delle facoltà cognitive dell’individuo.
Non essendoci attualmente cure efficaci o definitive per tali patologie la medicina moderna si avvale di terapie mirate a limitarne i sintomi più acuti: per l’Alzheimer ad esempio si fa ricorso a terapie geniche per alleviare i problemi di memoria che la sindrome comporta; per il trattamento della SLA viene usato il Riluzolo (in via ancora sperimentale) i cui risultati benefici hanno come contraltare effetti avversi severi ( riduzione della capacità polmonare,astenia,polmoniti,e innalzamento degli enzimi epatici).
Antipsicotici ed antidepressivi sono utilizzati in concomitanza alle terapie specifiche per le patologie neurodegenerative.
Rispetto a tutte queste patologie il CBD sta sempre di più evidenziando le sue proprietà di prevenzione dell’invecchiamento/degenerazione delle cellule cerebrali e proprietà neurolettiche/rilassanti, in grado di migliorare sensibilmente il quadro clinico di diverse patologie.
Solo per fare qualche esempio:
– nel trattamento della SLA il CBD riduce la produzione della saliva, rilassa i
muscoli, allevia il dolore, aiuta nei disturbi del sonno e funge da regolatore dell’appetito;
– nel morbo di Parkinsons il CBD contribuisce a ridurre i disturbi motori legati al tremore, mitiga le infiammazioni dando sollievo,migliora le difficoltà di movimento, lenisce i disturbi depressivo-ansiosi legati alla malattia;
– nel trattamento dell’Alzheimer il CBD esercita il suo effetto neuroprotettivo soprattutto sui neuroni corticali ,e previene i difetti della memoria a lungo termine;
– nella malattia di Hunnington il CBD esplica una funzione neuroprotettiva, anti-infiammatoria e
antiossidante; attraverso la stimolazione del sistema endocannabinoide il CBD innesca una serie di processi a più ampio spettro,funzionali a prevenire la morte cerebrale.
Il CBD è un principio attivo naturale che interagisce con il nostro sistema endocannabinoide link alla nostra sezione, il quale ha una funzione regolatrice quando è in atto uno scompenso o uno squilibrio e che o attraverso la stimolazione del sistema immunitario o agendo direttamente sui processi infiammatori, mette in campo una serie di processi atti a ripristinare l’equilibrio fisiologico originario del corpo (omeostasi).
Per quanto riguarda la malattia di Hunnington si ha una funzione neuroprotettiva,anti-infiammatoria e
antiossidante,inoltre si ritiene che il CBD stimolando il sistema endocannabinoide in maniera mirata,
vada ad innescare una reazione atta a prevenire la morte delle cellule cerebrali.