CBD e METABOLISMO – un principio attivo alleato nella perdita di peso

Uno studio effettuato nel 2016 in Corea ha dimostrato che il CBD può influenzare direttamente il nostro metabolismo. In questa ricerca, pubblicata nella rivista Molecular and Cellular Biochemistry, è stato condotto un attento monitoraggio sul CBD per determinare i suoi effetti sulle cellule di grasso immature, i preadipociti.

 

L’ azione del cannabidiolo (cbd):

 

1) Ha la capacità di stimolare i geni e le proteine che svolgono un ruolo chiave nel regolare la distribuzione dei grassi nell’organismo.

 

2) è in grado di potenziare l’attività dei mitocondri e quindi l’attività brucia-calorie del corpo. I mitocondri sono gli organi all’interno della cellula responsabili della produzione di energia e della respirazione cellulare.

Funzionano convertendo il glucosio e l’ossigeno in energia che il corpo umano può utilizzare: sono le “fabbriche di energia” delle nostre cellule e sulla loro membrana sono presenti i recettori CB2.

Il cannabidiolo legandosi ad essi è in grado di aumentare il livello di attività dei mitocondri, cioè la loro capacità di produrre energia, il che si traduce nell’incremento della capacità dell’organismo di bruciare calorie e dunque perdere peso.

CBD, il livello di attività dei mitocondri aumenterà e aumenterà anche la loro capacità di produrre energia. Di conseguenza, aumentano la quantità di calorie bruciate dal nostro organismo.

 

3) è in grado di minimizzare l’espressione di proteine responsabili dello sviluppo di nuovi adipociti, nonchè di favorire la conversione del grasso bianco (negativo per la salute, in grado di aumentare il rischio di determinate condizioni come le malattie cardiache e il diabete) in grasso bruno, favorendo così la perdita di peso poichè l’organismo brucia energie ad un ritmo maggiore.

 

4) Regola/stimola anche altri apparati coinvolti nella gestione del metabolismo quali i muscoli scheletrici, il pancreas e il tratto gastrointestinale, come è emerso da uno studio effettuato nel 2008.

 

5) Modula la produzione del cortisolo (l’ormone dello stress, a sua volta coinvolto nel rallentamento del metabolismo/ immagazzinamento dei grassi/ aumento della ritenzione idrica);

 

6) blocca i recettori CBI in modo che i livelli di grelina (l’ormone della fame rilasciato dallo stomaco) rimangano bassi, mentre in contemporanea stimola il rilascio di leptina (l’ormone della sazietà) da parte del cervello.